quattropiudue/ 23 Aprile, 2020/ Approfondiamo insieme, Blog/ 0 comments
Da anni siamo circondati da cani dominanti, cani tosti, cani alpha, insomma i cani prima o poi conquisteranno il mondo.
Io mi guardo intorno e vedo solo cani che comunicano stati di disagio e cani stressati.
Sì, stressati!
E come può il mio cane, trattato come un principe, essere stressato?
Prima di ogni altra cosa dovremo avere chiaro che cosa è lo stress. Basta fare un breve ricerca sul web per trovare questa definizione:
”Lo stress è una risposta psicofisica a compiti anche molto diversi tra loro, di natura emotiva, cognitiva o sociale, che l’individuo percepisce come eccessivi.”
Questo è sufficiente a capire che quello che da alcuni può essere percepito come stress, per altri non lo è.
Quindi sicuramente quando parliamo di stress del cane non possiamo paragonarlo alle nostre situazioni stressanti. Ma è importante sapere che lo stress è presente anche nel cane. In natura esso è positivo quando spinge l’individuo a trovare le risposte necessarie a sopperire ai compiti richiesti.
Ma non sempre la risposta è funzionale; e quando lo stress è eccessivo possiamo trovare varie risposte disfunzionali.
E cos’è che stressa il mio cane?
I motivi di stress possono essere i più disparati, ne cito solo alcuni a campione:
- Comportamenti violenti, collera o minacce ;
- Troppe o troppo poche richieste di esercizio ;
- Improvvisi cambiamenti ;
- Non riuscire a riposare adeguatamente ;
- Eccessiva o sbagliata manipolazione ;
- Incoerenza da parte del proprietario ;
- Iperattaccamento a uno o più membri della famiglia ;
- e tanti altri…
Le risposte più comuni del cane allo stress che permane nel tempo, invece, tra tante altre, possono essere:
- reazioni eccessive ad eventi (abbaio incessante al suo di un campanello o al passaggio di un cane) ;
- Grattarsi, mordersi, leccarsi in maniera esagerata ;
- Mangiucchiare oggetti o mobili ;
- Abbaiare, ululare e uggiolare ;
- Rincorrersi la coda ;
- Esibire atti di monta verso oggetti, verso esseri umani o conspecifici che “non sono in calore” ;
- Essere nervosi o aggressivi .
Ecco vorrei soffermarmi un attimo su questi ultimi due punti e sfatare finalmente un mito.
Il cane che monta non è dominante! Né ha dei bisogni fisiologici non espletati.
Con buonissima probabilità, è solo molto stressato.
Così come può esserlo il cane (con una discreta socializzazione) che è inutilmente aggressivo con umani o altri cani.
Peccato, i cani non sono dominanti!
Ma perché? Non potrebbe essere che invece il mio cane sia dominante?
Anche qui ci viene in soccorso la definizione di dominanza.
Questa definizione in etologia non è sempre univoca, ma una cosa è chiara: la dominanza è il risultato di un’interazione sociale; non è stabile nel tempo; è variabile in base alle circostanze.
Il risultato di un’interazione tra due individui.
Quindi un cane non può essere dominate in assoluto, e anche nella stessa circostanza può esibire alcune volte interazioni di dominanza altre di sottomissione.
Per fare un esempio più pratico trasportiamo il concetto all’uomo.
Se io di professione faccio il docente, tenendo un corso acquisirò uno “status di dominante” in quel contesto. Proprio perché avrò facoltà di decidere l’argomento; i tempi di pausa; se le domande sono ammesse, e se lo sono, quando andranno fatte: durante o alla fine del mio intervento.
Alla stessa maniera, se il giorno dopo vado al supermercato e un mio allievo è il cassiere, lui acquisirà su di me uno “status di dominate”, perché mi dirà il prezzo e se voglio ottenere la mia spesa dovrò pagare quanto richiesto.
Ogni giorno anche noi come animali sociali instauriamo relazioni e comportamenti di dominanza e sottomissione con le persone con cui ci relazioniamo.
E’ più facile ora capire che un cane che manifesta sempre comportamenti aggressivi con i suoi simili non è dominate, ma molto più probabilmente ha sviluppato problemi intraspecifici dovuti ad altro.
Così come il cane che è disubbidiente od esibisce dei comportamenti non desiderati nei confronti del proprietario non è dominante, ma molto probabilmente non ha ricevuto una corretta educazione o ha sviluppato quei comportamenti come derivazione di altre motivazioni.
Perciò ogni volta che sento la frase: il mio cane è dominante!
Mi verrebbe da rispondere: dominante rispetto a chi?
E’ importante scrollarsi di dosso il concetto di dominanza così come lo conosciamo, perché troppo spesso nella cinofilia è stato usato come giustificativo per usare la forza per “sottomettere” un cane.
Siamo immersi in un mondo dove la gerarchia di dominanza basata sulla forza del “capo branco” figlia di studi su individui tenuti in cattività e non analizzati in interazioni naturali e reali, hanno fuorviato l’approccio al cane.
Veniamo da una tradizioni di zii, cugini, amici, sedicenti addestratori che continuano a consigliare approcci figli di quel mondo.
Abbiamo ancora cuccioli puniti con il giornale, inibiti da lanci di chiavi o bottiglie piene di sassi, collari a strozzo, cani costretti a pancia all’aria, tecniche che hanno, bene che vada, il risultato di minare una proficua relazione ancor prima che esista.
Insomma se è vero che la dominanza esiste, di certo è qualcosa di molto più complesso e molto lontano da: “Tu sei il mio cane e quindi mi devi obbedire! Devo diventare il tuo capobranco!”
Claudio Papa